CONTRORDINE di ALESSANDRO ROBECCHI (da Paola Bensi)
Nel sessantesimo anniversario della Liberazione, che ricorre domani, ci troviamo nella bizzarra situazione di dover fare gli auguri al nuovo governo, il Patacca bis, dal quale ci aspettiamo grandi cose. La mia ammirazione per il coraggio dimostrato dall’esecutivo è sincera: finalmente un sacco di facce nuove. Alla scuola c’è la Moratti (al posto della Moratti), alla difesa c’è Martino (prima c’era Martino) e per fortuna che arriva Giovanardi ai rapporti con il parlamento (di quello di prima, Giovanardi, non se ne poteva più). Molti i problemi sul tavolo del nuovo governo, e primo tra tutti il riportare ordine nella comunicazione. E’ bastata infatti qualche bastonata elettorale, una mini-crisi, l’approdo a un governino balneare perché qualcuno provasse a rialzare la testa. I toni elegiaci si sono un po’ attenuati, la nota politica è un po’ meno unta del solito, persino il tg uno non fa più il panino, quel famoso sandwich di dichiarazioni maggioranza-opposizione-governo che illustrava agli italiani il pensiero unico di Silvio. Dunque, corre l’obbligo per il nuovo esecutivo di rimettere le cose a posto e – perdonate la metafora – di rimettere in sella il duce caduto da cavallo. CONTINUA…
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