da Alessandro Ceratti
Claudio rispondendomi mi dice, se ho bene inteso: “non puoi mettere in un unico calderone tutti i poveri del mondo con quelli che si presentano ai tuoi confini. Almeno con questi deve alzarti e fare qualcosa per loro”. Senza saperlo (?) Claudio dà forse l’interpretazione autentica della famosissima frase evangelica “ama il tuo prossimo”. In generale essa viene intesa come un “ama tutti”. Il che è un problema. Neppure Cristo, che pure è piuttosto esigente e che, soprattutto, sa come sono fatti gli uomini, in realtà ci chiede di amare tutti. Non è possibile, non siamo fatti così, non possiamo avere pietà e amore per qualcuno che non conosciamo. Però possiamo amare il nostro prossimo, cioè colui che ci sta vicino (prossimo = il più vicino), quello che bussa alla nostra porta. Per lui si. E Claudio ci chiede di comportarci da cristiani.
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