da Paolo Beretta
Gasparini ha perfettamente ragione quando dice che è il più “popolare”, nel senso di colui di cui “si parla di più”. Come Obama, il Dalai Lama e (aggiungo) Piero Pacciani, Rosa e Olindo, Totò Riina, Annamaria Franzoni, ecc. Il problema non è essere popolare, ma i motivi per cui lo si è. Quanto a Berlusconi, sicuramente è popolare, ma più che come il Dalai Lama temo venga percepito come, per dire, Callisto Tanzi, e non mi pare una bella cosa. Certo, non che a lui importi granché: alla fine, come diceva Beaumarchais, “Calumniez, calumniez, il en reste toujours quelque chose”.
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