da Virgilio Mancini
Caro Ceratti, secondo me l’episodio della cacciata di Fassino rimane un fatto molto triste, in quanto non si trattò di una contestazione verbale, come nel caso degli studenti a Firenze, ma di una vera e propria aggressione fisica ai danni dei militanti diessini. Vidi con i miei occhi un signore colpito al volto da una bottiglia di vetro lanciata in mezzo alla folla ed un ragazzo della Sinistra Giovanile centrato in pieno da uno specchietto retrovisore; ci fu anche un accenno di carica dei Carabinieri, prontamente fermati da Nicola Zingaretti, adesso eurodeputato, allora segretario dei Ds romani (e se avessero caricato, sai bene che il bilancio sarebbe stato grave). Contestare Fassino era più che legittimo, ma quando viene utilizzata la violenza (operata, peraltro, ai danni di inermi militanti di un partito di sinistra) per far valere le proprie ragioni, si passa sempre dalla parte del torto.
Nessun commento.
Commenti chiusi.