da Primo Casalini, Monza
La critica di Marco Travaglio a Ritanna Armeni è chiara, del tutto giornalistica e politica. Niente di kamasutrico, è esprimere con una immagine vivace quello che succede tutte le sere ad Otto e Mezzo. Uno potrebbe dire che succedeva anche quando c’erano Lerner, Luca Sofri e la Palombelli (in particolare), ma non è vero: Ferrara ed Armeni sono del tutto complementari, non c’è in fondo alcun conflitto di argomenti fra di loro. Gli argomenti sono come un guanto rovesciato, sempre quel guanto è. E tutta la discussione si poteva evitare se l’altra sera ad Otto e mezzo ci fosse stato Travaglio al posto ad esempio di Antonio Polito, che potrebbe anche saltare qualche turno. Forse, se c’era Travaglio, qualcuno avrebbe citato la Telecom Serbia, a proposito di faziosità nell’informazione. Invece, tutti lì a sparlare di Furio Colombo (assente, e te pareva).
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