da Francesco Falvo D’Urso – Lamezia Terme
A volte in Calabria accadono cose straordinarie. A Lamezia è stata aperta, su un bene confiscato alla malavita locale, una casa di accoglienza e integrazione per rifugiati politici o per coloro che chiedono diritto di asilo. Attualmente godono di questa ospitalità dieci persone, sei adulti e quattro bambini (due famiglie in pratica) provenienti dalla Nigeria e dal Ghana. E ne gode pure il piccolo Winston nato pochi giorni fa. Finanziata dal Ministero dell’Interno, dal comune di Lamezia e dalla Regione Calabria, il progetto è coordinato da una rete di associazioni e cooperative di cui facciamo parte anche noi (ovvero la coop dove lavoro). Tutto questo nel clima torbido che viviamo un po’ mi commuove. Siamo talmente disastrati (qui) nelle passioni, nel dare valore alla politica, che questa goccia d’acqua di umanità mi inorgoglisce, e mi fa pensare che non tutti i miei simili sono poi così stronzi!
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