da Luciano Buonaiuto, Aversa
Mia madre è morta due anni fa a 95 anni. Negli ultimi 10 della sua vita non è mai uscita di casa, ma non si è isolata nella malinconia; si è sempre interessata dei fatti di attualità, ne parlava anche appassionadosi, e esprimeva opinioni originali e meditate. Caro Gianluca Freda, la tua bestia nera, il consumismo, non è solo sfarzo, lusso, o insulto alla miseria; è anche questo. La televisione tanto demonizzata è quella che permette agli anziani malati di non sentirsi isolati dal mondo, e l’ho constatato ricordando mia nonna, che, nelle stesse condizioni di salute, sembrava, come conoscenza del mondo, quasi una sopravvissuta dall’età della pietra. E anche la pubblicità, pur con i suoi eccessi talvolta fastidiosi o cretini, dà un altissimo contributo alla cultura e alla qualità della vita. Quanto costerebbero i giornali, la radio, la televisione, se non esistesse la pubblicità? Caro Freda, prima di chiamare assassino un sistema che per la prima volta nella storia ha esteso i benefici del consumismo, prima ristretti alle classi ricche, anche a quelle medie e popolari, perché non ti chiedi quanti veri assassinii sono stati commessi da quelle grandi ideologie, che secondo te, mi pare di capire, dovrebbero occupare tutta la nostra mente?
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