da Pier Franco Schiavone, Milano
Cosa avete contro i rampolli? Io li capisco. Anche noi ragazzi del ’56, quando vi fu il terremoto in Friuli, organizzammo una festa nel mio paese. C’eravamo tutti, noi della Casacalenda Young. Il figlio di Peppe l’idraulico, la figlia di Marietta la droghiera (che gambe lunghe! La madre, non la figlia), il figlio di Pasquale il pasticcere, insomma tutti i rampolli della società che contava. Racimolammo, al netto delle spese, 37.500 lire per i terremotati. Noi rampolli, che vivevamo tra Termoli, Campobasso e Casacalenda, pur consci della responsabilità di portare cotanti cognomi, nonostante i nostri vent’anni, sentimmo il bisogno di fare qualcosa per aiutare i connazionali in difficoltà. Prima del momento clou della gara finale di morra, fece la sua fugace apparizione il giovanissimo comico Cornacchione, da Montefalcone del Sannio, che fece il suo famoso pezzo “Povero Giulio!” Il primo premio, una trasferta gratuita per assistere alla partita Virtus Larino – Kalena di Casacalenda, fu offerto dalla Polisportiva locale. Ricordo anche l’imbarazzo di Lillino, il figlio di Nicolino il corniciaio, quando gli chiedemmo se si era fatto la nuova donna delle pulizie della pensione “Stella”. Come divenne rosso! Che bei ricordi!
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