da Alessandro Ceratti
Vorrei porgere un ramo d’ulivo a Peter Freeman. Vedo che nella sua ultima lettera ha (giustamente) rimproverato l’avv. Arena per l’uso incredibile della parola “lottato”. Mi ha bruciato sul tempo. La cosa evidenzia la sensibilità che ha nei confronti della lingua italiana. Per questo gli chiedo di perdonarmi se l’ho ferito quando ho scritto che forse tra una decina di lettere avrebbe cambiato il significato del “forcaiolo” che mi aveva attribuito. E’ stata una cattiveria, che, tra l’altro ho commesso consapevolmente, visto che per capire che l’avrei offeso non c’era bisogno di aspettare questa sua precisazione all’avvocato, bastava tener conto del fatto che è un giornalista. Questa lettera è venuta fuori un po’ patetica, da libro Cuore. Avrei voluto farla brillante e ironica, ma il rischio di essere frainteso era troppo alto. Pace?
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