da Alessandro Ceratti
Signor Schiavone, non querelerò nessuno, anche se sono stato spintonato. Ma solo un pochino. Qualcuno che voleva menarmi c’era, ma erano molti di più quelli che si sono preoccupati di trattenerlo. Comunque questa esperienza della mia vita è stata quella in cui mi sono ritrovato più vicino ai socialisti. Fisicamente, certo. Ma anche spiritualmente perché sabato scorso è stato il giorno in cui ho avuto i maggiori guai con la giustizia nella mia vita. Dopo essere essere trascinato via dalla “sicurezza” socialista sono stato consegnato alla polizia, che mi ha chiesto tutti i documenti (cazzo! Ho la carta d’identità scaduta!). Dopodiché sono cominciati gli “accertamenti”. Saranno durati un’ora e mezza, con sti poliziotti che continuavano a telefonare al cervellone a Roma che però era lento. “Non si preoccupi signor Ceratti, è che le linee sono sovraccariche”. Dopo tre quarti d’ora di attesa mi ero convinto che mi stessero mentendo spudoratamente e che dicessero così solo per farmi stare tranquillo. Uno stress! E per fortuna ero innocente! In quel momento pensavo: “ma chi me lo ha fatto fare”. Adesso invece sono contento. Comunque è stata una esperienza istruttiva.
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