da Michela Zio
Caro Stefano & Domenico, Siete molto simpatici, brillanti, divertenti. Vorrei conoscervi da vicino per ridere come ho fatto oggi, leggendo l ‘ intervista di Sabelli Fioretti sul Corriere Magazine. Ma al di fuori del settore che ci vede coinvolti, per carità! Sono una giornalista di moda, ma non mi sono mai sentita una poveraccia. Anzi, oggi mi ritengo una privilegiata, perché non ho mai beccato i vostri insulti e neanche le regalie che elargite alle colleghe, quelle “meschine” invitate e salameccate, viziate e coccolate ben oltre i “quattro giorni” delle sfilate, che chinano il capo davanti a una borsa da “cinquecento mila lire” e alla legge della giungla pubblicitaria governata da gente come voi; ma che hanno anche la possibilità di descrivere “merdacciate” , se vedono merdacciate. Voi siete nell’ Olimpo, tutto il mondo vi adora, vivete di soldi e privilegi e non dovete rispondere del vostro operato se non alle banche che vi sostengono. Noi sì. Noi meschine croniste di moda dobbiamo spesso fare i conti con le logiche imposte da un sistema che voi, prima di tutti gli altri, alimentate con la tracotanza del più forte. Grazie Stefano, grazie Domenico. Grazie di avermi risparmiata anche dalle vostre mailing list, visto che avete bandito MFF (il giornale con il quale collaboro) dalle vostre sfilate, perché un bravissimo collega, cinque anni fa, descrisse e commentò, con ironia sferzante ma irresistibile, quello che avevate portato in passerella. Provocando la vostra ira funesta e la condanna all’ostracismo a vita di MFF (alla faccia dello “sfogo momentaneo” ). Quel bravissimo collega, oggi, lavora al Corriere della Sera. Saluti e in bocca al lupo per la prossima sfilata.
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