da Luciano Buonaiuto, Aversa
Si legge che in Irak avvengono un ogni mese un centinaio di sequestri di persona; per loro quindi Giuliana è una dei tanti. Capisco che per noi italiani, giornalisti e opinione pubblica, è impossibile giudicarla allo stesso modo. Ma se i familiari avessero chiesto il silenzio stampa, credo che si sarebbe potuto, e sarebbe stato meglio. Tutto il nostro clamore induce i rapitori ad alzare il prezzo, non sappiamo se economico o politico. E poiché è certo che un prezzo politico non sarà pagato, la conseguenza può essere un aumento del rischio per la vita dell’ostaggio.
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