Luigi Crespi, l’uomo che ha inventato il contratto con gli italiani di Berlusconi e la megacampagna («Meno tasse per tutti») sui megacartelloni, ricorda quel periodo di stress che fece saltare il suo metabolismo. «Dormivo poco, lavoravo male, ero in continua tensione». Si era comprato quasi tutti gli istituti demoscopici concorrenti per tentare di creare un grande polo della comunicazione. Ma l’aveva fatto con i soldi delle banche e, oppresso dai debiti, aveva dovuto rinunciare a tutto. «Poi l’ernia alla schiena. Un mese e mezzo a letto immobilizzato, un dolore terrificante. Superato col cortisone. In poco tempo sono passato da 130 a 184 chili». Passata l’ernia, passate le banche, adesso è sotto i 150 chili. Dice: «A forza di dieta e di preghiera». La preghiera è la nuova dimensione: guardarsi dentro e scoprirsi buddista. «Prima devi dimagrire dentro perché la nostra anima è contenuta nel nostro corpo. Noi siamo interiormente ciò che appariamo». Sicuro? «Sì, ma mi viene la pelle d’oca pensando a Borghezio». Crespi è anche l’uomo delle bandierine. Elezioni regionali del 1995. Emilio Fede, Tg4, seguendo le comunicazioni della Datamedia di Crespi, piantava bandierine su una carta dell’Italia attribuendo una strepitosa vittoria a Berlusconi. Ma era vero il contrario. «Fu un colossale errore», ricorda Crespi. «Andammo in palla e vennero fuori dati instabili».La tua sfortuna furono le bandierine. Grazie a loro tutti ricordano.
Sul Corriere della Sera Magazine di oggi, e sul sito. (csf)
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