da C. Ciano
Premetto che mi sono moderatamente simpatici, la loro intervista sul Magazine del Corriere mi ha comunque indignata. Prima discettano sul coming out “fattore gay”, e a mio modo di vedere “chi se ne frega” di come vivono la loro vita privata, ma quando si addentrano nel campo della visione politica sono opportunisti assai. Non dicono, non vorrebbero dire e poi dicono lo scontato “sono di destra “perché il suo è il suo e quello degli altri è pure suo”. Accidenti che banalità e che qualunquismo, altro che essere o non essere gay! Ma non è proprio la loro categoria (quella degli stilisti, quella dello spettacolo, ecc.) che si professa la più coinvolta verso le persone più deboli, più povere e quant’altro? Quelle che fanno spettacoli for Africa, for Aids, for Tsunami, for fame del mondo, ecc.? Insomma, a mio modo di vedere quelle dichiarazioni sono confuse, date nella condizione di chi non vorrebbe esternare senza offendere qualcuno, ma strizzare comunque l’occhiolino al potere del momento.
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