da Alessandro Ceratti
Guiotto si domanda che senso abbia partecipare a manifestazioni che non si condivide. E pensare che io mi sono sempre domandato che senso abbia partecipare agli incontri di gente con la quale sono in sintonia. Per esempio anni fa andavo spesso alle serate con Travaglio. Dopo aver conosciuto per bene il suo pensiero mi son detto: che senso ha per me partecipare ancora? Forse è più ragionevole ed interessante presenziare ad un incontro con Dell’Utri. Così sento (e faccio sentire) un’altra campana. Al signor Frigato poi dico: certo che anch’io avrei preferito poter fare a meno di quella chiassata. Ma tant’è… sul palco a parlare non mi avrebbero invitato. E anche il mio personale programma governativo sarebbe un tantino più articolato di “Vergogna, vergogna”. Ma se l’avessi scritto sul cartellone, sarebbe stato in caratteri piccoli e Stefania Craxi non sarebbe riuscita a leggerlo. A Benvegnù dico: non ho più rispetto da offrire a questo genere di persone. Non mi interessa avere il loro e di certo non gli dò il mio. Quanto poi al fatto che in quella sala tutti fossero convinti che Craxi non fosse un politico integerrimo…
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