di ALDO GRASSO – Corriere della Sera – 15/02/2005
La febbre fa brutti scherzi, specie davanti alla tv. Deforma le immagini, incupisce la visione, affolla lo schermo di cattivi pensieri; dev’essere per questo che i medici consigliano silenzio, quiete, schermo spento. Ma da quell’orecchio Silvio Berlusconi proprio non ci sente, non sa cosa significhi riprendere fiato, rilassarsi, riposare. Costretto a letto dall’influenza, si è abbrutito come un qualunque critico televisivo: ha guardato tutto, ha annotato ogni sfumatura, si è macerato dalla rabbia per i discorsi sentiti. Alle sei del mattino aveva già il telecomando in mano, alle sette la prima lista di comunisti che bivaccano in tv, alle otto l’elenco delle menzogne che si dicono nei talk show contro il governo e via così, fino a notte fonda: un cahier de doléances pesante come un macigno. Così, appena ristabilito, il nostro premier si è presentato nel roseo salotto di Anna La Rosa, quello zuccherino di giornalista. CONTINUA…
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