da P.A. Rei
Caro CSF, circa la sua tesi che gli elettori iracheni abbiano detto a Bush di andarsene le quoto l’opinione del Manifesto (via lucasofri):“L’assemblea e il futuro governo nascono però fortemente delegittimati dal momento che la comunità e le province a maggioranza sunnita (con una popolazione pari a circa il 40% degli abitanti), essendo state escluse dal voto hanno già annunciato di non riconoscere l’autorità dell’assemblea e del futuro governo. Lo stesso ha fatto l’ala sciita radicale che fa capo a Moqtada al Sadr. Entrambe si sono dette pronte a rientrare nel processo di redazione della nuova costituzione e nel prossimo governo a patto che i partiti vincitori delle elezioni annuncino una data per il ritiro delle truppe Usa dal paese. Una richiesta che è già stata respinta dal momento che sia la Lista unitaria sciita – composta dal Consiglio supremo per la rivoluzione islamica in Iraq dell’iraniano Abdel Aziz al Hakim, dal partito «Al Dawa» di Ibrahim Jafaari filo-Usa e filo-Iran, e dall’ex pupillo del Pentagono Ahmed Chalabi – sia quella del premier Iyad Allawi hanno sostenuto la necessità di una presenza delle truppe straniere in Iraq”
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