da Pietro Mancini- Roma
Da giornalista, ho scritto tanti articoli contro il giustizialismo della sinistra e ho condiviso molti pezzi di Giuliano Ferrara e di Lino Jannuzzi contro il ” partito dei giudici ” e i teoremi politico – giudiziari di Caselli e Violante. Ma devo confessare che la trasmissione ” riparatrice ” di RAI 2, dopo l’ inchiesta di ” Report “, trasmessa da RAI 3 sulla mafia in Sicilia, mi ha fatto un’ impressione penosa. Un programma, ” Punto e a capo “, confezionato male dal punto di vista giornalistico, con inopportuni comizi di peones siciliani e domande compiacenti agli ospiti, che ha finito per far fare una bella figura a Di Pietro, benchè Tonino, ormai, conti poco nella GAD. I giornalisti, pure quelli del servizio pubblico, possono manifestare, liberamente, le loro opinioni e, inevitabilmente, esserne condizionati, nel loro lavoro: Santoro docet. Ma perdono di credibilità e diventano megafoni servili, sfiatati e con un’ inevitabile, e meritata, scarsa audience, quando pretendono di censurare i loro colleghi, presentando versioni piattamente ufficiali e falsamente zuccherose. (…)
Nessun commento.
Commenti chiusi.