da Alessandro Ceratti
Per una volta non vi scrivo per dirvi quello che penso ma per dirvi quello che ho fatto. Come forse sapete oggi è in corso a Milano la commemorazione del 5° anniversario della morte di Craxi. Stefania Craxi con la sua fondazione ha organizzato un “convegno scientifico” [sic] su suo padre con la sponsorizzazzione della regione e il patrocinio della provincia di Milano [sic!!]. E pertanto, chiamati a parlare c’erano Albertini, Formigoni e (aihmé) Filippo Penati. Io vado, mi infiltro agevolmente tra le file del nemico, e, durante l’intervento di Albertini srotolo il mio grande cartello con su scritto: “VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA!”. Ebbene sì, era scritto piuttosto in grande. Per una decina di secondi non succede niente, Albertini forse, impegnato com’è, non se ne accorge neppure e continua a parlare. Ma una persona si è accorta subito di tutto. Stefania Craxi. E’ riuscita in quel breve lasso di tempo a scendere dal palco, a raggiungermi e a strapparmi, con gli occhi di bragia come Caron dimonio, il manifesto di mano. Quello è stato il segnale. La sala in tumulto, urla scomposte, circa 500 persone a gridarmi contro (soprattutto “Pirla!” se non sbaglio). Io, mentre vengo trascinato via dal servizio d’ordine (?) un po’ come accade quando qualcuno viene arrestato (ci si muove in un modo strano, più che camminare, si trasla) ho la forza di replicare ai convenuti urlanti più vicini a me “be’, effettivamente non mi aspettavo applausi” . Mi sembra di poter dire di aver suscitato un certo sconcerto nei pochi che mi hanno sentito.
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