di Michele Serra – Repubblica, 26/01/2005
Molto divertente che il centrosinistra, nonostante il casino programmatico dei suoi capi, continui a vincere elezioni suppletive qui e la’, E’ come se gli elettori avessero commissariato gli eletti: voi continuate pure a comportarvi male, noi nel frattempo teniamo in piedi la baracca, facendo il nostro dovere. La situazione contiene, in embrione, l’esaltante prospettiva dell’autogestione, se non dell’anarchismo: una gerarchia spappolata e inutilizzabile rimpiazzata dall’autorganizzazione delle masse popolari. Altro che girotondini, i veri eroi della situazione sono i suffragini e le suffragette che sciamano festanti verso le urne e fanno di necessita’ virtu’ votando quello che trovano, e saltano a pie’ pari le paginate di giornale sulle ultime (ma sono sempre le penultime) litigate dei leader.Una volta, in carestia, si panificava con quello che si trovava: castagne, carrube, ghiande. Con lo stesso spirito, gli elettori dell’opposizione, da parecchio tempo, riescono a fare il pane con le farine piu’ strambe, partiti che cambiano nome ogni lunedi’, alleanze volubili, patti di desistenza, simboli astrusi e altre strampalerie (uso un prodismo). Poi dicono che non c’e’ fame di politica… c’e’ gente che, pur di votare a sinistra, digerisce perfino i sassi.
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