da Luciano Buonaiuto, Aversa
In un paese in cui gli omicidi stupratori sono condannati a dieci anni, ed escono dopo tre; dove quasi tutti i colpevoli della strage di Falcone si sono pentiti e sono liberi, Craxi è stato l’unico imputato che ha accumulato, per reati non di violenza, 26 anni di carcere, con sentenze divenute quasi tutte definitve in pochissimi anni. Chiamiamolo pure latitante, che è il termine esatto nella burocrazia giudiziaria. Ma poi è difficile trovare la differenza con i tanti leader dell’opposizione, a cominciare dal grande Mandela, che i vari tirannelli asiatici e africani hanno ridotto in carcere, in esilio (pardon: latitanza), o talvolta sul patibolo. Non ho mai simpatizzato per Craxi e per il suo partito, ma che la sua sia stata una persecuzione giudiziaria mi sembra innegabile.
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