da Matteo Tassinari
Pochi anni fa non volevo morire democristiano, pur non avendola mai votata. Oggi la rimpiango. Non l’avrei mai pensato. E lo scrivo con il cuore in mano, quindi coi polsini imbrattati di sangue. Non avrei mai pensato che ad un certo punto potessi provare nostalgia per De Mita, Forlani, Craxi, Andreotti… no per o’ Giulio non provo alcuna nostalgia, anche perchè è ancora lì ospite del presentatore della Piaggio. Non capisco più di che si sta parlando, quali sono i riferimenti, quali invece sono saltati per aria a causa del “berlusconismo”. I fascisti al Governo e agli esteri, brivido dorsale. La Lega che propone (per poi essere tutto bocciato) la giustizia fai da te e l’abolizione del porto d’armi. I bus per bianchi e negri (loro li chiamano così, anche quando si tratta di cinesi). Sparare sui gommoni che arrivano al largo delle Coste italiane. E’ come se l’avvento berlusconiano avesse stappato la pancia degli italiani. Anch’io sono convinto che succederà qualcosa di tragico, come scrive Dalla Chiesa sull’Unità. Perché manca l’altra parte, l’opposizione che dovrebbe tutelare la democrazia in Italia, ora che al governo c’è un tizio che detiene l’88% della tv in Italia e l’83% della pubblicità. L’Ulivo potrebbe vincere a mani basse e invece si perde in mille rivoli per non ritrovarsi. Una legnata nei denti ci sveglierà una mattina, quando capiremo che per altri 5 anni dovremo beccarci un Berlusconi bis. Saremo in molti ad aver bisogno di un po’ di nirvana.
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