Undicietrenta di Roberto Cotroneo (da Paola Bensi)
Fatemi capire meglio. Ovvero, in sintesi, fatemi capire due cose. La prima riguarda uno degli uomini più ricchi e potenti del mondo: il presidente del consiglio dei ministri, onorevole Silvio Berlusconi. La seconda riguarda una escort di Bari, Patrizia D’Addario, alla ribalta delle cronache per essere stato, stando al suo racconto, una notte con il presidente del consiglio, nei suoi appartamenti di palazzo Grazioli, e di essere entrata nell’inchiesta della Procura di Bari.Primo punto. Il presidente del Consiglio dà un’intervista a “Chi” rotocalco rosa diretto da Alfonso Signorini. L’intervista riguarda la vicenda delle escort a palazzo Grazioli, e apre uno scenario ambiguo e sfuggente: la signora Patrizia D’Addario è stata pagata da qualcuno, per inventarsi le cose che ha detto. Ora, la dichiarazione del presidente del consiglio dei ministri data a “Chi”, settimanale per parrucchiere, estetiste e shampiste, è piuttosto singolare. Visto che di solito gli uomini potenti per smentire possono permettersi canali assai più autorevoli, e consoni.Secondo punto. Canali assai più autorevoli e consoni, dicevamo, che utilizza invece la escort barese, che risponde al premier dalle colonne del “Corriere della sera”. Il premier su “Chi”, che chiacchiera a ruota libera, facendo intendere oscure manovre, la D’Addario sul “Corriere della sera” che risponde invece come fosse uno statista di statura europea: “Smentisco che ciò sia accaduto. Qualora l’onorevole Berlusconi sia in possesso della minima prova a sostegno della sua affermazione, lo invito a volerla trasmettere all’autorità giudiziaria. Se così non fosse vorrei pregarlo di astenersi da simili affermazioni”. Accidenti: vorrei pregarlo di astenersi. La D’Addario parla con un piglio da “Corriere della sera” diretto da Ferruccio De Bortoli, mentre il presidente del consiglio dei ministri arranca su “Chi”, diretto da Alfonso Signorini. È un paese normale questo? O siamo in pieno teatro dell’assurdo? O come invece dice “Famiglia Cristiana”, che secondo Daniela Santanché è un noto giornale eversivo, “siamo un paese incredibile, metà fiaba e metà incubo”? Con una prevalenza dell’incubo, a guardar bene…
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