da Alberto Arienti
Goldoni ci invita ad una noiosa contabilità, che non risolve nulla perchè dimentica peculiarità tipiche di paesi molto differenti, ed attribuisce al comunismo anche le aberrazioni dovute a specificità socio-politiche dei vari paesi. Proviamo a fare ora, con la stessa grossolanità ideologica, una colonna delle vittime del capitalismo, qualcuno tirerà poi le somme. Ci mettiamo: le vittime di dittature appoggiate o messe al potere da paesi capitalistici; le vittime di due guerre mondiali, nate dalle lotte espansionistiche dei paesi europei. In questa voce fanno particolare effetto le vittime di Hiroshima e Nagasaki, volute per aprire i negoziati con Stalin da posizioni di forza; le vittime del colonialismo; le vittime delle pessime condizioni di vita e di lavoro negli anni dell’industrializzazione e del capitalismo rampante.
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