da Alberto Arienti
Una quindicina d’anni fa, mio figlio era uno dei pochi della sua classe che preferiva Gesù Bambino ed il presepe a Babbo Natale ed all’albero. Di questo trend, tipicamente consumistico, nessuno se ne preoccupava, non si facevano serate a Porta a porta ed i politici non si scannavano. Adesso, per qualche atteggiamente eccessivamente zelante di qualche insegnante, si fanno le crociate. Dall’altra parte, Michele Serra ci ricorda del dovere della scuola di essere laica. Vorrei capire se la laicità consista nel regalare il Natale al consumismo, sterilizzandolo per non infastidire chi ha fedi religiose diverse. Finchè lo si festeggia, secondo me, dovrebbe invece essere mantenuto nella sua pienezza, anche col contributo dei laici, i quali potrebbero far loro il suo messaggio. In fondo “pace in terra agli uomini di buona volontà” non suona poi così male!
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