Sul Tg5 una delle notizie è che domani su Canale 5 ci sarà lo spettacolo di Gianni Morandi. Sul Tg1 una delle notizie è che stasera ci sarà Panariello su Rai 1. Viene in mente che forse le notizie degne di comparire sui telegiornali dovrebbero essere diverse. Il telegiornale non è Carosello. E’ la solita televisione che si allinea al basso. Lo dice perfino Fedele Confalonieri, ospite da Fabio Fazio, che la privatizzazione della Rai potrebbe portare a un abbassamento del livello qualitativo. Come dire che la tv commerciale è già di per se qualcosa di bassa qualità. Meno male che ci sono i giornali. Un momento: l’apertura di cultura di uno è un articolo sul libro che allegherà domani per tirare su le vendite. E l’apertura di spettacoli dell’altro è la recensione del Dvd che, a pagamento, sarà allegato domani per guadagnare il 10 per cento di vendite e un pacco di soldi. Insomma, tutto falso. Notizie tarocche. Perché quando ci insegnavano giornalismo ci dicevano che le notizie di apertura debbono essere quelle più importanti, non l’autopubblicità. Che fare? Se non vuoi far parte del gioco devi startene a casa a televisione spenta. Eviterai Bruno Vespa che presenta il suo libro anche durante la messa. Eviterai la mininchiesta sui motivi per i quali Adriano Celentano ha detto di no a Fabrizio Del Noce. Carlo Rossella, il nuovo direttore del Tg5, ha cominciato a lavorare guardato a vista dai sindacati, dagli osservatori, dagli intellettuali. Sappiamo già quello che farà, perché è quello che ha già fatto e che sta già facendo. Abbasserà il livello qualitativo del Tg5 e aumenterà lo share fino, forse, a superare il Tg1. Ma non gridiamo troppo allo scandalo. Questo è quello che fanno tutti. E in questo Carlo Rossella è sicuramente il più bravo. (csf)
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