da Peter Freeman
Caro Csf, la parola “radici” e’ di quelle scivolose. Radici cristiane, poi, peggio mi sento. Ma quando vedo che “radici cristiane” viene brandito come una mazza chiodata dai padani mi scappa da ridere. Lo so, un dipendente del servizio pubbblico non dovrebbe deridere un pezzo tanto consistente del Paese reale, ma la tentazione e’ irresistibile. La Lega e le “radici cristiane” sono infatti un non sense, qualsiasi cosa si possa pensare della vicina Turchia.
Mi spiego: ho sempre considerato la Lega un partito profondamente laico per non dire pagano. Tratto in inganno dalle pittoresche cerimonie con le ampolle del dio Po, la pseudo-saga dei celti, le orazioni ad Eridano, le oscure ordalie a botte di cassoela e pizzoccheri, mi ero fatto un’idea del tutto strampalata circa una razza padana (cit. Gentilini) intrisa di miti nordici ben poco cristiani. Rudi ma villani, insomma. E invece no, errore madornale. Scopro che Calderoli e Maroni, Bossi e Cè’ e financo l’arruffapopoli Borghezio sono gli ultimi crociati. “Senza la storia, siamo morti”, ha spiegato il senatur ai padani riuniti in quel di Milano. Resta da intendersi sulla storia, materia sulla quale i leghisti hanno una concezione che piu’ creativa non si puo’. “E cosa avverra’ quando un magistrato turco dovesse ordinare di arrestare un cittadino padano?”, si e’ chiesto il ministro Castelli. Risposta: dipende, con taglia o senza?
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