grazie a Davide Taschini
Siccome per la centomilionesima volta leggo che Kerry ha perduto le elezioni perchè piaceva solo alle famose “elites colte della East Coast” (stavolta, a ricicciare il ritornello, è Mattia Feltri sul giornale di babbo), decido di crederci e traggo da questo dato conclusioni politiche sconvolgenti: avendo Kerry ottenuto quasi la metà dei voti, ne deduco che gli intelletuali snob del Village e le traduttrici femministe a riposo sono, evidentemente, più di 50 milioni di persone, in pratica la comunità più vasta del pianeta. Questa straordinaria moltiplicazione di lettori di Philip Roth, aiuto registi di Woddy Allen e assitenti universitari di Noam Chomsky (ripeto il 48 % dell’elettorato) fa degli USA il paese più colto, più radicale, e più a sinistra del mondo.Che per Kerry abbiano votato la stragrande maggioranza dei neri poveri, la maggioranza delle donne e dei sottoccupati e altre moltitudini disgustate dalla guerra in Iraq e molto diffidenti della fuffa parareligiosa dei teo-con, è un dettaglio che, almeno tra i commentatori italiani di destra, non viene preso in considerazione. Più curioso è che il dettaglio continui a sfuggire, un mese dopo le elezioni, anche a parecchi “riformisti” di casa nostra: cosa se la difesa del Welfare, la pace e i diritti umani fossero oramai solo un’oziosa e snobbissima chiacchera da campus universitario, con la giacca di tweed stropicciata e il New Yorker in tasca.
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