da Michele Lo Chirco
Caro CSf, rispondo al signor Pirini su Istat e occupazione. Ho lavorato con l’Istat fino a marzo 2003 per l’indagine sulla forza lavoro (la gente viene avvisata da una lettera e successivamente contattata da un intervistatore che prende l’appuntamento con la famiglia per sottoporla al questionario su personal computer). Essendo un’indagine europea, per rendere omogenei i dati, è stato stabilito di considerare occupato anche chi, nel periodo precedente l’intervista, abbia lavorato almeno una settimana (o giù di lui): vale qui come in Francia e in Germania. Ecco come vengono fuori i dati sull’occupazione, che andrebbero di volta in volta considerati nel loro valore relativo prima di essere sbandierati ai quattro venti come mirabili successi.
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