Antonio Polito – Sette – 19-09-2002
“Chi fa la fronda da destra si confonde con chi fa la fronda da sinistra? Lo sapremo quando Antonio Polito, direttore, e Claudio Velardi, editore, manderanno in edicola Il riformista, il Foglio di sinistra, da Giuliano Ferrara soprannominato O riformista a causa del fatto che sia Polito, sia Velardi, arrivano dalla Campania. È un successo per la scuola napoletana, quel gruppo di giornalisti che dalla redazione locale de l’Unità si sono sparsi per i quotidiani italiani. «C’era Federico Geremicca, oggi capo della redazione romana de La Stampa», ricorda Polito, «c’erano Marco De Marco che oggi dirige il Corriere del Mezzogiorno, Maddalena Tulanti, capo dell’omologo giornale barese, Luigi Vicinanza, che oggi dirige la cronaca napoletana di Repubblica dopo essere stato vicedirettore de Il Mattino, Rocco De Blasi, oggi direttore del Salvagente e Franco Di Mare, inviato della Rai. C’era anche Michele Santoro, pro forma, perché non ha mai scritto una riga». Antonio Polito racconta la sua storia di un comunista in carriera e dice la sua su voltagabbana e leccapiedi.”
Sebastiano Messina – Sette – 7-11-2002
Si chiama «Bonsai» la rubrica più temuta dai politici italiani. Sebastiano Messina, siciliano di Giarre, provincia di Catania, la scive tutti i giorni sulla Repubblica svillaneggiando ipocrisie, bugie, contraddizioni dei protagonisti del teatrino della politica italiana. Forse è l’unico vero erede di Fortebraccio, Mario Melloni, il mitico corsivista dell’Unità. Fortebraccio era feroce. Messina è più «leggero». «Cerco di coniugare ironia e distacco», dice.
(csf)
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