da Alessandro Manzoni e da Ellekappa (fattorino: Gianni Guasto)(ode molto ma molto liberamente ispirata al Conte di Carmagnola)
S’ode a destra un caudillo che trombanella lista s’aggiunge una squillodue veline un corista una biondanella fronda serpeggia il velen.Negli elenchi del vispo mandrillonon c’è nulla che sia autenticatocarte false e il verbale aggiratosenza firme, au revoir mercì bien!
La Sua cricca prepara il terrenoc’è un tiggì che gli spiana le strade:son le leggi le serpi che ha in seno!ringhia forte lo slurp minzolinC’è un Ignazio -un reperto dell’ade-che sinistro bofonchia di guerra,un Massone che al golpe s’appella,Gran Maestro del laido obbedir
Il più inetto di tale servaggio,tal Maurizio con l’occhio a pernice,drammatizza ed esorta al linciaggio scatenando una rissa da bar.“E’ un complotto di rossa matrice”bèla Bondi allenato a tal guisae ignorando la legge derisasi diletta a insultare anche il Tar
Trama, intrigo, cospiro nefando!fà il Celeste con bleso inveire.Vergin cuccia del limpido Lambro,senza firme la lista non c’è!Dal Senato è il suo capo a ruggiree al predello soccorre in aiuto:se la Forma dà noia al Venduto,l’annulliam senza come e perché
Ahi sventura! Là sul Colle non piace l’ingannoe i garbugli da stolti magliari,e i decreti accroccati in affannoper potere la truffa archiviar.Alle trame dei quattro compari,più il Prescritto, che al solito mente,si frappone un Signore furenteche con grazia li manda a zappar.
(segue)
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