da Peter Freeman
Caro Csf, grazie per la tua risposta al post di Guglielmo Calori da Milano. Permettimi pero’ di aggiungere del mio. Il mio stipendio non e’ granche’. E tuttavia, fosse anche miliardario, nulla mi impedirebbe di esprimere le mie idee su questo blog. Se Calori volesse farsene una ragione, la trovera’ all’articolo 21 della nostra Costituzione: quell’articolo per ora non e’ stato modificato. Nel merito Calori e’ ovviamente libero di ritenere detestabili le mie idee, figuriamoci. E infatti quelle idee appartengono a me. Quello e’ il ritratto che il sottoscritto, che tra le altre cose e’ si’ un dipendente del servizio pubblico ma anche un essere pensante, fa di molti (non tutti) gli elettori di centrodestra, e lo fa in questo luogo, non dagli schermi televisivi della RAI. Mi preoccupa questa idea secondo la quale se uno lavora in un ente pubblico (a proposito, la RAI lo sara’ ancora a lungo?) ha l’obbligo di mettersi un bavaglio ovunque e comunque. E mi piacerebbe sapere da che cosa nasce, come e’ germinata, in quali preziosi pensatoi, liberali e liberisti, questa idea ha preso forma.
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