da Rino Olivotti
Giuliano Ferrara l’altra sera ha offerto al pueblo la esatta clonazione dei “trinariciuti” di cui si godevano i camerati leggendo “Candido” quarant’anni fa. Noi socialisti chiedevamo ai compagni comunisti nei comizi sulle piazze una tranquilla oratoria, nessuna provocazione, niente attacchi personali, nessun riferimento diretto alle beghe familiari dei candidati delle liste concorrenti. Ma la foga dei Pepponi di allora esondava comunque e nel mio Veneto noi perdevamo regolarmentetutte le amministrative (che nei paesi sono di gran lunga le piu’ importanti). La gente male masticava la politica e lo scalmanato stalinista di turno faceva trionfare democristiani, repubblicani, liberali ecc. Ferrara, travolgendo (senza lasciarlo parlare) Tremonti gli ha steso il tappettino : la gente va ancora a votare ed adesso è certo più preparata ma il commento della donnetta stamattina – al supermercato – è quello di allora : ma che maleducato quello lì……
Caro Olivotti, non sono d’accordo. L’immagine dei socialisti buoni e dei comunisti cattivi mi sembra da santino e comunque, la “donnetta”…suvvia! (csf)
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