da Alessandro Ceratti
Ci troviamo di fronte ad un disastro epocale, alla morte di decine di migliaia di persone e ci domandiamo se sia legittimo o meno continuare a parlare di Prodi o di Mastella o di cazzeggiare con giochini vari. Non so voi, ma io, sinceramente, non sono stato triste neppure per un minuto in relazione alla catastrofe dell’oceano indiano. Certo, ho considerato e preso atto della gravità della cosa ma, emotivamente probabilmente sarei stato più scosso se fosse morto il mio cane (se ne avessi uno). Non credo di essere un mostro, le persone che ho incontrato in questi giorni si sono comportate come me. Tanta compunzione ma poco o punto coinvolgimento emotivo. La vita di tutti è proseguita inalterata. Nessuno ha rinunciato ad una cena con amici o a un’uscita al cinema. Perché cio? Ci viene incontro il Vangelo che ci dice ama il tuo PROSSIMO. Prossimo significa “il più vicino”.
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