da Alessandro Ceratti
Sulla vicenda del GIP di Brindisi è partito l’ennesimo ingiustificato attacco alla magistratura. Ogni pretesto, evidentemente, è buono. Sembra che nessuno, e tantomeno un giudice, abbia il diritto di definire i nostri connazionali rapiti in Iraq mercenari. E se invece lo fossero stati veramente? Non dovremmo ammetterlo perché sono connazionali e perché sono stati rapiti? Queste circostanze non dovrebbero avere influenza sulla loro condizione. Si tratta in primo luogo di una questione linguistica: bisogna stabilire che cosa si intende per mercenari, per gorilla, per guardia del corpo, per vigilante e per soldato. E dopo si prova ad applicare la definizione al caso concreto. (…)
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