da Peter Freeman
Caro Csf, Sergio D’Antoni e’ candidato per il centrosinistra nelle supplettive di un collegio campano. Ecco chi e’ Sergio D’Antoni. Sergio D’Antoni e’ un voltagabbana della peggior specie. Forse tu l’hai anche intervistato – nel caso, puoi rispolverare la tua intervista. [certo che si’, csf]Da segretario della CISL, durante la scorsa legislatura, si e’ opposto al varo della legge sulle rappresentanze sindacali, legge che avrebbe portato maggior democrazia ma avrebbe tolto alla CISL qualche rendita di posizione.Alla vigilia delle elezioni del 2001, scaduto il suo mandato di segretario sindacale, e’ passato con il centrodestra. Ha dato vita ad una piccola formazione politica, Democrazia Europea, poi confluita nell’UDC.Si e’ candidato a sindaco a Roma, nelle elezioni poi vinte da Walter Veltroni, ottenendo al primo turno una percentuale risibile di voti.Un anno fa, quando il centrodestra ha cominciato a manifestare difficolta’, Sergio D’Antoni e’ passato, armi e bagagli, con il centrosinistra, aderendo alla lista Uniti per l’Ulivo. Poche armi e pochi bagagli, in verita’: non tutta Democrazia Europea lo ha seguito.Oggi e’ candidato: Sergio D’Antoni cerca un posto in Parlamento. Con il centrosinistra, per ora, poi si vedra’.Chi conosce il D’Antoni di ieri, e dell’altro ieri, disprezza il D’Antoni di sempre.Io non voterei Sergio D’Antoni in nessun caso. E sarei felice se gli elettori del suo collegio lo trombassero. La destra ha una maggioranza ampia alla Camera, un deputato in piu’ o in meno non fa alcuna differenza. Importa, invece, mandare a casa personaggi come D’Antoni: prima si levano dalle palle, meglio e’. E non mi interessa se tutti, ma proprio tutti i partiti della GAD lo appoggiano. Trombare D’Antoni e’ un’opera di pulizia morale.
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