da Gianluca Freda
Caro Buonaiuto, la sua fiducia nelle elezioni come panacea della democrazia e la sua ostinazione nel considerarle libere sono un pò ingenue, ma commoventi. La nostra libertà è attualmente ridotta alla facoltà di scegliere tra due mali quasi identici, il maggiore dei quali possiede gli strumenti economici, mediatici e militari per imporsi con maggiore facilità. In queste condizioni, gli auguri di democratizzazione rivolti a Cuba mi suonano un pò come auguri di pronta guarigione rivolti a un infante da un malato terminale, per di più in odore di pedofilia. Se fossi quell’infante, toccherei una per una tutte le sbarre della mia culla, sperando che siano di ferro ben massiccio.
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