da Vincenzo Rocchino, Genova
Mi vedo costretto a replicare a Gianluca Freda: intanto se i reati “minori” di Fontana (del quale non conosco la storia), sono tutt’ora perseguibili, ho il dubbio che tanto minori non siano. Sostenere che i magistrati perseguano la legalità per “esercizio del potere per fini di prestigio personale, qualche volta di vendetta personale trasversale” (sono parole sue), credo che sia veramente troppo. In questo esercizio assurdo non intendo perdere tempo. Se Freda vorrebbe tutti liberi (i ricercati), e dentro tutti i magistrati, sappia che c’è già chi vi ha fatto un pensierino. Forse è solo questione di tempo.
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