da Germano Paciocco
…quello della nostra avvocata, che passa per i centimetri di pelle scoperta nei programmi televisivi. Intendiamoci, anch’io sono per la libertà dei costumi (concetto che dobbiamo alla tanto vituperata contestazione degli anni 60), ma ricordo un tale, al quale la nostra avvocatessa ogni tanto indirizza messaggi ai limiti del melenso, che tra le tante disse «non ne posso più di vergognarmi a girare con i miei figli. Prostituzione ovunque, perizoma in mostra, e anche il resto, dappertutto, senza ritegno». Ai poveracci e ai disperati non è quindi permesso ciò che nelle tv del re è la regola?
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