da Peter Freeman
Caro Csf, leggo su Repubblica di oggi, 31 agosto, la seguente notizia: “Tifosi si scatenano. Paura ad altra quota”. L’aereo era di una compagnia serba e trasportava un gruppo di supporter della Stella Rossa di Belgrado. Ubriachi marci, si sono messi a saltare sull’aereo, hanno aggredito l’equipaggio, distrutto parte del velivolo e causato danni per circa 50 mila euro. All’atterraggio, pare di fortuna, sono stati arrestati.
Non e’ chiaro se durante il “pogo” ad alta quota cantassero anche slogan (del tipo “Chi non salta kossovaro e’…!”), se avessero bevuto prima o dopo il decollo, se portassero la bandana o se abbiano invece cercato di penetrare nella cabina di pilotaggio per far precipitare l’aereo sulle case di Zagabria. Pero’ leggo tra le righe qualche similitudine con altri e ben piu’ gravi episodi di pirateria aerea. Una settimana fa sono andati giu’ due aerei russi, forse per mano cecena, ma finora nella casistica non si faceva menzione di pirateria calcistica. E’ una novita’ di cui e’ bene prendere nota.
I soliti cretini, commentera’ qualcuno, mentre altri preciseranno che “sono atti che nulla hanno a che fare con il calcio”. Personalmente non andrei troppo per il sottile. Il calcio c’entra perche’, ad esempio, da dei tifosi delusi di Yuri Chechi non mi aspetto un fuori programma ad alta quota. E neppure da quelli della pallavolo.
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