da Paolo Di Nola
Caro Sabelli Fioretti, è stato molto gentile a leggere il succo della mia email sulla disparità di trattamento pensionistico tra uomini e donne; il fatto che qualche ascoltatore abbia espresso un suo parere, in un senso o nell’altro, mi conferma che il problema esiste, anzi diciamolo francamente: affrontarlo è quasi tabù nella nostra società occidentale, in cui il discorso sulla parttà dei sessi è visto solo a senso unico, e in cui una equiparazione comporterebbe un dissipamento di consenso elettorale incredibile.Eppure, un tetto, che so, di 63 o 64 anni uguale per tutti con correttivi legati al numero di figli allevati fino alla maggiore età non è, io credo, una chimera. In realtà questa sarebbe una battaglia di civiltà, oltretutto remunerativa per le casse dello Stato, così scomoda che nemmeno Pannella, che pure di battaglie scomode ne ha conosciute, la cavalcherebbe. Lei stesso, sig. Sabelli Fioretti (l’ho accontentata: niente “dottore”), che pure mi sembra d’accordo, si farebbe promotore di una campagna giornalistica in tal senso sulla rivista “Io donna”, per la quale attualmente lavora?
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