da Sara Seri, Venezia
La ringrazio per la settimana di conduzione cordiale, competente e ironica! Le scrivo in merito alle considerazioni emerse riguardo alla pensione anticipata alle donne rispetto agli uomini. Non entro nel merito di quanto è già stato rilevato rispetto a questa disparità; vorrei invece sottolineare quanto il pensionamento anticipato possa trovare probabilmente significato se lo contestualizziamo in un sistema di welfare ancora imperfetto e, ahimé, sempre più carente! Lì dove i servizi sociali (asili nido, scuole materne, scuola a tempo pieno, assistenza domiciliare) sono insufficienti sia qualitativamente che quantitativamente, il ruolo della donna, a maggior ragione al momento del pensionamento, si esprime con maggiori impegni di cura nei confronti dei familiari bisognosi. In particolare l’assistenza agli anziani, spesso non autosufficienti (che sempre più si realizza a livello domiciliare), evidenzia tali carenze che ancora più comportano per la donna un sovraccarico negli impegni di cura. In conclusione, non mi sembra che la “disparità” rilevata si possa connotare come un privilegio, ma come il riconoscimento di un ruolo vicariante in un sistema di sicurezza sociale non ancora pienamente raggiunto.
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