da Sara, Bologna
Mi è capitato di sentirla, oggi, e mi piace quello che dice… scrivo a proposito delle carceri, ma considerando che le scrivono in molti e con argomentazioni più importanti, non c’è bisogno di leggere questa mia per radio, è solo una piccola copnsiderazione… io conosco una guardia carceraria; non ha nessuna laurea (a proposito, mentre alludeva a una laurea obbligatoria in psicologia stavo pensando la stessa cosa!), ma è lo stesso una persona splendida e ogni tanto mi ha raccontato di come è una delle poche persone a comportarsi in modo molto umano con chi deve sorvegliare, tanto che le capita di essere salutata per la strada da ex detenuti! Ma la sua fortuna è che lavora in una piccola prigione, perché – su sua stessa ammissione – in un carcere “serio” probabilmente verrebbe “massacrata”; e questo la dice lunga sul tipo di personalità comune tra chi lavora come poliziotto in prigione! Noto comunque che effettivamente deve essere un lavoro un po’ alienante, che rende prigioniero un po’ anche te, insieme con i tuoi detenuti; questo forse provoca una classica reazione umana (anche se non giustificabile): chi sta sopra si sfoga su chi sta sotto. Beh, questa guardia non lo fa, e infatti mi dice che è abbastanza isolata tra i colleghi… Credo che la V elementare non c’entri niente, c’entra un interno senso di giustizia e la sensibilità della persona.ps. ho visto la foto, non la immaginavo con la barba!
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