da Ivan Pavicevac, nato in Istria
Egregio Signor Claudio Sabelli Fioretti, oggi sono intervenuto a “Prima pagina”, riguardo l’inopportunità e inutilittà della predicazione del Papa…. Per quanto Lei non è ha conoscenza perché inopportune le prediche per la Pace (sarebbe meglio condannare la Guerra) e della riconciliazione tra le Chiese, quella cattolica e quella ortodossa, in particolare dopo la beatificazione del croato, Alojzije Stepinac, le consiglio di leggere innanzitutto il libro di Marco Aurelio Revelli “L’arcivescovo del genocidio”, Edizioni Kaos.Dal 1941 al 1945 in particolare, nel cosiddetto Stato Indipendente Croato, riconosciuto da Hitler e Mussolini con a capo Ante Pavelic, famigerato ustascia croato, vigeva l’ordine: Un terzo di (civili) serbi ortodossi convertire, un terzo cacciare, ed un terzo uccidere, cioé massacrare. E nota la connessione della chiesa cattolica con i crimini commessi in quel periodo. Protagonisti i stessi francescani della Bosnia, come un certo Luburic che quando convertiva gli ortodossi teneva il saio e li uccideva indossando l’uniforme ustascia: “Ti ho potuto salvare l’anima ma non il corpo”! (…)
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