da Gianluca Freda
Caro Beretta, non si ponga domande troppo difficili. Chi parla di “civiltà superiori” solitamente intende per “civiltà” se stesso, il proprio modo di vivere che reputa evidentemente esemplare, i propri hobby, il proprio modo di vestire, e così via. “Incivile” è l’epiteto con cui il vicino rompiscatole bolla chi non ha voglia di ridipingere la porta del garage. In questa gente non troverà la minima traccia non dico di superiorità, ma neppure di “civiltà” in senso storico, concetto che ha ed ha sempre avuto per cardine la presenza di una contaminazione e di un interscambio tra culture. Proprio ciò che i teorici della “superiorità occidentale” temono, esorcizzano e vorrebbero sostituire con il feticcio estetico dell’opera di noti artisti e scienziati, solitamente citati a casaccio.
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