da Gianluca Freda
Caro Ceratti, in un paese civile l’affidabilità dei magistrati non è un dogma e viene valutata processo per processo. Le affermazioni di “Libero” e “Il Giornale” sono state smontate virgola per virgola da molti giornalisti, tra cui Travaglio che ormai, se Dio vuole, lo fa per mestiere. Invece, nessuno ha osato finora smentire o contestare nel merito le minuziose denunce di Evangelisti e Genna sul processo Battisti, il che mi fa pensare che siano assai poco contestabili. Su di esse si è soliti glissare, un pò tremebondi, invocando generiche questioni di principio, come anche lei ama fare. Perdio, metta i piedi nel piatto, una buona volta! Il paradigma manicheo per cui i magistrati sono o sempre malvagi o sempre integerrimi è piuttosto puerile ed indegno del suo acume.
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