da Corrado Ruggeri, Milano
Caro Dan Galvano concordo sul fatto che i genitori di quei bambini di Treviso dovrebbe porsi delle domande, ma sull’ignoranza e l’intolleranza “documentata” di “certe parti d’Italia” permettimi di dissentire e di fare l’avvocato del diavolo. Sono un “meticcio”. Mio padre è del sud mentre mia madre è del veneto (e già qui si potrebbe discutere sull’intolleranza). Mi trovo un po’ nella situazione del figlio di pulcinella nella famosa piece teatrale.Sono polentone per i meridionali e terrone per i settentrionali e, quindi, contesto fortemente che il razzismo sia solo dal nord verso il sud o solo di certe parti d’Italia. A mia sorella ed alle sue amiche sono stati tirati i sassi in abruzzo perchè erano milanesi. A Napoli ad una mia amica (figlia di salernitani ma con macchina targata MI) hanno tirato dei vasi di fiori contro la macchina (per fortuna suo padre fa il carroziere).E potrei andare avanti…Spiace dirlo ma il razzismo è diffuso in tutta Italia, la differenza nella percezione è dovuta al fatto che al Nord ci sono più immigrati del Sud che non viceversa.Grazie al cielo è spesso un razzismo di facciata dovuto a preconcetti che sparisce quando la gente si parla e si conosce.Esempio: mio padre consegna ad un’ anziana sciura milanese la scheda elettorale. Sciura:” Signor Ruggeri è inutile votare tanto danno sempre tutti i soldi ai terroni”Papà : “Signora veramente io sarei meridionale”Sciura :”Mha non dicevo mica quelli come lei signor Ruggeri, dicevo quelli lì che c’hanno il lavoro statale”Papà “bhe, io lavoro in comune”Sciura :”Ma no, dico quelli lì che abitano nelle case popolari”Papà :”Anch’io abito nelle case popolari!”Sciura:”……Senta Ruggeri…..posso offrirle un caffe?Qualcosa da bere?”
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