da Francesco Caputi, Bari
Ci sono giornalisti che scrivono quasi ogni giorno della guerra in Iraq. Bellissimi articolazzi scoppiettanti che, trascorsa una settimana di guerra, già agitavano lo spettro del Vietnam; che in seguito hanno certificato l’assurdità del first strike, l’impossibilità di trovare accordi tra le varie etnie, la miopia degli invasori, le evidenze del governo fantoccio e del furto del petrolio. Quegli stessi giornalisti che ier sera erano in TV a dire: “Io non sono un esperto dell’Iraq”.
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