da Gianluca Freda
Caro Ceratti, per non parlare di inquisizione io non pretendo un processo impeccabile ed ipergarantista di stampo previtiano. Mi accontenterei del rispetto di quei principi-base del diritto dilagati un po’ ovunque dopo il pensionamento di Torquemada. E cioè: “Habeas corpus”, calpestato dalle condanne in contumacia di Battisti e dal fatto che gli omicidi di cui è accusato gli siano stati imputati dal pentito Pietro Mutti quando era già latitante; “In dubio pro reo”, ridicolizzato dalla pervicacia con cui i magistrati hanno voluto trarre un teorema giudiziario dalle dichiarazioni sgangherate dello stesso pentito; rispetto della dignità umana, fatto a braciole dalle torture della polizia contro testimoni, imputati e familiari di Battisti, che generarono 13 denunce e una condanna di Amnesty (…)
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