da Claudio Trezzani.
Del Turco a CSF: “detesto il linguaggio dei critici d’arte”. Perchè uno di loro aveva coniato, aggettivando: “inestricabile piacere dei sensi””. Ma anche lui non scherza: “rarefazione dell’assurdità [a proposito di Signorile]”. Eppoi, anche lui è stato uno di loro. Come quando venne pizzicato a tessere l’elogio di pittore che in realtà non conosceva. D’altronde, le acrobazie verbali non mancarono, tra i garofani: “riformista in quanto rivoluzionario; rivoluzionario in quanto riformista” (Enrico Ferri).
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